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Il Palavillage di Torino sostiene i profughi ucraini

Il Palavillage di Torino, il centro padel indoor più grande d’Italia, che ogni mese accoglie oltre 20mila persone nei suoi dieci campi da padel (e tre da beach volley), si mobilita a sostegno dell’Ucraina. Dal 1° aprile, infatti, per tutto il mese, per ogni campo padel e beach volley prenotato, la struttura devolverà una parte dell’incasso a favore dei profughi ucraini assistiti dal Comune e dalle Parrocchie della città di Grugliasco, alle porte del capoluogo piemontese, e i clienti della struttura saranno invitati a contribuire a loro volta con una libera offerta.

Sulla facciata esterna della struttura spiccheranno le bandiere di Ucraina e Italia con la scritta “Palavillage for Ucraina”

L’iniziativa di Palavillage si inserisce in un contesto italiano che conta circa 350.000 giocatori di padel e più di 3.600 campi e vuole essere un esempio replicabile anche in altre strutture per trasmettere un forte messaggio di vicinanza dal mondo del padel italiano e diventare un aiuto concreto per la popolazione ucraina. Palavillage ha deciso inoltre di mettere a diposizione i suoi spazi – campi padel, beach volley e aree ludo didattiche – per i bambini ucraini ospiti della città di Grugliasco che potranno così passare qualche ora di svago all’insegna di sport, gioco e divertimento. I bambini saranno seguiti da educatori in grado di comunicare con loro in lingua e dallo staff di Palavillage.

“Siamo rimasti profondamente colpiti dal grave dramma umanitario che si sta consumando in Ucraina e ci siamo subito mobilitati per dare il nostro contributo”, ha commentato il direttore di Palavillage, Stefano Capello. “L’obiettivo di Palavillage è anche quello di creare rete, aggregazione e un circuito di solidarietà a più livelli. Questo è possibile grazie alla nostra collaborazione con il Comune di Grugliasco e con le parrocchie della città. Per noi lo sport è strumento di pace e unità. Speriamo, con il nostro contributo, di poter aiutare nel nostro piccolo le persone che fuggono dai drammi della guerra, regalando in particolare ai bambini attimi di spensieratezza che dovrebbero essere centrali nelle loro vite”.

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