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Dal calcio al padel: si moltiplicano le storie di ex calciatori che hanno trovato tra le pareti di cristallo la loro seconda casa. Tra loro, Bobo Vieri rappresenta un esempio lampante di questa seconda rinascita tanto da aver lanciato sia abbigliamento sportivo sia dei tornei, come le ultime edizioni della Bobo Summer e Winter Cup.

Dietro a questo progetto di business c’è Tap-In di Nicolò Trisciuzzi, la società fondata nel 2015 in un garage di Polignano a Mare e che produce, tra le altre cose, le felpe di Bobo Vieri, allargandosi poi al mondo dei palloni fino ad arrivare oggi a una linea per il padel dedicata al giocatore amatoriale, che magari, come tanti in questi mesi, si sta avvicinando al gioco.

Quella che è nata come una semplice bottega, è diventata poi un laboratorio di ricerca dello sportswear in cui diffondiamo e testiamo il nostro know-how in Italia e nel mondo. Lavoriamo affinché ciascun nostro prodotto ottimizzi le prestazioni dell’individuo, e interpreti i valori degli sport più diffusi (calcio, padel, esports, ma non solo). Abbiamo un modello aziendale che dialoga col territorio, per ridurre le distanze tra produttori e clienti. 3 poli (Sud America, Asia e Italia) per soddisfare le richieste del pubblico di tutto il mondo, si legge nella loro presentazione.

Linea Pad-el

E proprio il padel è al centro della strategia di sviluppo che passa dalla presenza dei prodotti negli store fisici (già oltre 35 i negozi che oggi vendono l’abbigliamento Tap-In) che si affianca all’attività dello shop online sul sito web che si basa su una produzione che avviene al 95% in Italia.

Una collezione che si è sviluppata fino a offrire una gamma completa, che spazia dall’abbigliamento per lui e per lei, fino ai borsoni e alle scarpe. I capi di abbigliamento sono Made in Italy e viene utilizzato  tessuto interlock elasticizzato arricchito da tasche e dettagli tecnici.

 

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