
Il padel, come ben sappiamo, è un fenomeno sportivo e sociale in constante crescita e, a contribuire all’aumento delle prenotazioni, c’è anche la Gen Z, capace di aver più che raddoppiato (+126%) la loro presenza in campo.
Non solo: grandi meriti vanno distribuiti alla digitalizzazione dei servizi di booking, pagamento e organizzazione delle partite tra utenti. Infatti, secondo l’Osservatorio di Sportclubby, i club che ne fanno uso sono triplicati (+182%).
Le attrazioni
Questo sport ha la capacità di attirare tutte quelle persone alla constante ricerca del divertimento, di occasioni per fare vita sociale e di apprendere rapidamente una nuova disciplina, tutte cose favorite, appunto, dal digitale.
Infatti, tra le funzionalità digitali ai primi posti nel migliorare l’esperienza degli sportivi, ci sono la possibilità di prenotare accessi da app e la ricezione di notifiche sullo smartphone quando si libera un posto: solo nell’ultimo anno, i nuovi utenti che prenotano o pagano da app il proprio campo hanno rappresentato il 38% del totale, il 12% ne fa uso già da uno o due anni e la metà frequenta il proprio club digitale da due a cinque stagioni.
Il profilo del giocatore di padel
La fascia d’età più attiva in campo è quella fra i 35 e i 50 anni. Dalla scorsa primavera, infatti, gli italiani adulti che hanno scelto di dedicarsi a questo sport sono il 119% in più. Il resto delle attività riguarda soprattutto i 50-65enni (23%) e i giovani adulti nella fascia 25-35 (20%). Agli under 25 segue, invece, la fascia degli over 65, con appena il 4% delle prenotazioni e il livello di crescita più basso (23%).
Ancora poche le donne, infine, a sfidarsi a suon di racchette: solo il 18% contro l’82% degli uomini.
Dove si gioca maggiormente
I club del nord registrano quasi il doppio di prenotazioni rispetto alle strutture del sud Italia (+87%) e superano anche quelli del centro (+58%).
Inoltre, sono anche quelli con il più alto numero di abbonati e il maggiore tasso di penetrazione dei pagamenti mobile, accettati nel 35% dei casi, seguiti dal sud (33%) e dal centro (21%): ma è proprio in questa parte del Paese, però, che si trovano i giocatori più assidui, con Toscana e Lazio in testa, seguiti dall’Emilia Romagna.
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