
Il padel, per vedere realizzato il suo sogno di diventare disciplina olimpica, dovrà aspettare almeno un altro decennio, fino ai Giochi del 2032 a Brisbane, in Australia.
Infatti, questa recente esclusione ha confermato che, per il secondo mandato consecutivo, non sarà mantenuta la principale promessa elettorale del presidente della Federazione Internazionale Padel Luigi Carraro, quando, all’epoca del suo insediamento, disse: “Prima di tutto, vorremmo che il padel diventasse uno sport olimpico. Questo obiettivo ci permetterà di rivoluzionare il nostro sport in termini di diffusione, sviluppo e attrattiva. Il nostro percorso è serio, lineare e concreto, con l’obiettivo di essere già alle Olimpiadi di Parigi nel 2024”.
Secondo diversi importanti operatori del settore, la visione “presidenzialista” dell’italiano è stata una delle ragioni principali che hanno finito per danneggiare gli interessi olimpici del padel. In particolare, a seguito del conflitto che ha avuto origine con la nascita dei tornei Premier Padel, promossi dalla stessa FIP con la sponsorizzazione del fondo QSI Qatar.
Lo stretto rapporto tra il padre Franco Carraro, presidente del CONI tra il 1978 e il 1987, e il suo ex segretario personale e attuale segretario generale dell’EOC, Raffaele Pagnozzi, ha reso possibile l’inserimento del padel nel programma dei Giochi Europei del 2023 in Polonia: questo risultato è stato celebrato in grande stile, con lo stesso Carraro che, nell’aprile 2021, lo indicò come l’ultimo tassello prima dell’ingresso tra le discipline olimpiche.
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