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Anche il padel ha la sua Video Review – nota come Revision de Video – un’evoluzione che va di pari passo con la crescita esponenziale del movimento. Il circuito Premier Padel nelle otto tappe stagionali ha deciso di introdurre la tecnologia Var per coadiuvare l’arbitro di sedia.

Anche al P1 Premier Padel di Milano, dunque, i giocatori hanno potuto chiedere l’intervento dell’arbitro sui punti incerti: i più frequenti sono il dentro o fuori sui vetri e la possibile invasione a rete di un giocatore.  Le regole sono molto chiare. Due chiamate – per set – a coppia in tutto ma c’è il bonus: se la tecnologia dà ragione a chi ne ha chiesto l’intervento, le chiamate in dotazione restano due. Se invece arriva l’esito opposto e cioè che l’atleta ha torto, quella chiamata viene “scalata” dalla dotazione per ogni set.

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La differenza con il calcio è sostanziale: nel football, un fallo da rigore prima di un gol porta all’annullamento della rete e all’assegnazione del penalty. Nel padel i giocatori possono immediatamente fermare lo scambio e far intervenire il Var, che può analizzare una sola giocata (quella segnalata) e non può tornare indietro né andare avanti con il film della partita. Ecco perché la si potrebbe definire “Instant Var”. 

Una tecnologia all’insegna del fair play

Come funziona il dialogo tra arbitro e sala Var? Appena arriva la chiamata, l’arbitro di sedia mette la cuffia e comunica con l’arbitro “di schermo” (coadiuvato da un tecnico video), che guarda e riguarda l’azione con le moltissime telecamere a disposizione. Una volta trovata l’immagine giusta, arriva la decisione che però viene ufficializzata soltanto dopo averla trasmessa al pubblico presente attraverso il “Cube” che ospita i quattro megaschermi a disposizione degli spettatori. Una procedura di alto profilo che richiede know-how e tecnologia all’avanguardia e si snoda in tempi rapidissimi. E i giocatori? Attendono serenamente la decisione della review, chiacchierando, scherzando e discutendo tra di loro all’insegna del fair play.

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