
Alessandro Ossola, classe 1987, ci racconta la sua storia che lo vede prima protagonista alle Paralmpiadi di Tokyo e appassionato di padel poi. Tanto da fondare l’Inclusive Padel Tour, un progetto che porta la disabilità sui campi. Lo abbiamo intervistato nel corso del Padel Trend Expo.
Chi è Alessandro Ossola?
È un’atleta paralimpico che ha fatto le Olimpiadi di Tokyo lo scorso anno arrivando nella finale dei 100 m in atletica. Quando sono tornato, da dicembre 2021 mi sono appassionato al padel e ho capito che era lo sport sul quale puntare per praticare un’attività davvero inclusiva.
E quindi con il padel ora a che punto sei?
Sto creando un circuito, Inclusive Padel Tour, insieme ad altre persone come me, “bioniche” o in carrozzina, dove i team sono misti, composti anche da ragazzi con disabilità. Questo ci dà la possibilità di giocare con gli amici ma anche con vip che hanno sposato la causa come Amoruso e Candela e tanti altri giocatori che ci hanno aiutato, soprattutto all’inizio, a spingere il progetto e dargli visibilità. Tanti ragazzi disabili non sanno che è possibile giocare.
Dove vorreste arrivare con Inclusive Padel Tour?
Anche se il padel non è ancora uno sport olimpico, questa potrebbe essere la direzione giusta per arrivare alle paralimpiadi quando sarà il momento. E poi per coinvolgere tanti altri ragazzi come me e farli diventare dei veri e propri giocatori bionici.
Prima del tuo incidente eri uno sportivo?
Sì, non ero un professionista ma praticavo il calcio a 5. Ne ero innamorato. Dopo l’incidente ho scoperto tanti altri sport come l’atletica, lo snowboard, il padel. Prima, non facendo atletica, non so quanto avrei potuto dare in questa disciplina. Quello che so è che dopo l’incidente ho scoperto la determinazione, la fame di vittoria e di migliorarmi sempre di più.
Hai uno sponsor?
Con Decathlon abbiamo iniziato una collaborazione per sostenere la causa del padel come sport inclusivo. Ma ci sono altre realtà che quest’anno ci hanno sostenuto. Di questo sono contento, perché solo insieme si riesce a creare qualcosa di unico e fare la differenza.
Quindi con Inclusive Padel Tour a che punto siamo?
L’anno scorso abbiamo fatto cinque tappe italiane, Pesaro, Torino, Milano, Caserta e Roma, più una speciale a Montecarlo con tutti i calciatori che ci hanno sostenuto. Per il 2023 stiamo cercando di far crescere il movimento. Abbiamo iniziato da sei coppie e siamo già arrivati a 20, quindi l’obiettivo è quello di continuare a crescere dando la possibilità a tutte le persone con disabilità di giocare. Le tappe aumenteranno, quest’anno dovrebbero essere otto e probabilmente quella speciale sarà a Dubai.
Come hai vissuto questi giorni di fiera?
Sono felice di aver partecipato. Gli organizzatori hanno fatto davvero un lavoro enorme. Il pubblico di Milano e non solo è stato davvero speciale, c’è stata una partecipazione incredibile. Per me è un onore essere qua e anche per il nostro progetto è stata una vetrina importante.
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