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carlos perez cabeza

Originario di Malaga, Carlos Pérez Cabeza è l’atleta più in alto nel ranking mondiale ad allenarsi stabilmente a Milano. Perché l’Italia è un Paese che dà sempre più valore
al padel ed è il luogo ideale, più simile alla Spagna, dove poter costruire un futuro

di Cristina Turini

Classe 1996, Carlos si presenta in redazione nei suoi 191 cm di altezza, in abbigliamento Dunlop, lo sponsor che lo accompagna ormai da anni. Nato a Malaga, ha iniziato a giocare a padel dall’età di 10 anni e quattro anni dopo era già campione regionale, grazie al talento, alla professionalità, ma anche alla famiglia sempre presente che lo ha spinto a impegnarsi e dedicarsi a questa disciplina. Attualmente Carlos prepara le sue sfide a Milano, più precisamente da WePadel Italia, a Gallarate, ed è allenato da Adrian Daus.

Dopo aver vissuto un 2022 pieno di soddisfazioni, tra i prossimi obiettivi ha sicuramente quello di scalare la classifica del ranking mondiale e vedere scritto il suo nome nel tabellone principale del Premier Padel 2024. E dopo godersi il sole e la spiaggia della sua città natale.

Com’è nata la passione per il padel?
Gioco da quando avevo 10 anni, grazie a mio padre che è stato uno dei primi a Malaga a praticare questo sport. La passione mi è stata trasmessa da lui. La prima maestra con cui ho iniziato ad allenarmi è stata la sorella di Carolina Navarro, numero uno al mondo per tanti anni.

Come si svolge la tua giornata? Qual è la tua routine da atleta?
Mi alzo molto presto al mattino e faccio sempre una colazione salata, anche se qui in Italia è difficile. Segue poi un’ora e mezza di allenamento di Padel al centro di Gallarate. Dopo pranzo riposo e poi vado in palestra, dove dopo circa quattro chilometri di corsa per attivare il corpo, inizio l’allenamento muscolare. Essendo alto, ho bisogno di un buon equilibrio quando mi abbasso: lavoro quindi molto sulle gambe. Due volte alla settimana pratico yoga, per rilassarmi mentalmente e per allungare i muscoli.

So che sei appassionato di altri sport: riesci a praticarli ogni tanto in questa routine?
È difficile. La mia routine è sempre uguale, può sembrare noiosa ma è quella di un atleta. Mi piace molto giocare a tennis e a calcio però c’è il rischio di infortunarsi, proprio perché il mio corpo è abituato a muoversi a un’intensità alta. Infatti giocando a calcio ho avuto un problema al ginocchio per due settimane, mentre il tennis mi ha causato l’epicondilite.

Progetti e obiettivi nel prossimo futuro?
In questo momento nel ranking mondiale della FIP, sono il numero 95, però le posizioni cambiano velocemente, ogni settimana. L’obiettivo è quello di scalare la classifica durante il 2023 per arrivare al Premier Padel, nel 2024, ad avere una buona posizione. Con già dieci posizioni in più ho la possibilità di uscire nel tabellone principale, cosa che già accade nei tornei FIP.

Il padel sembrerebbe arrivare alle Olimpiadi in Australia nel 2032… ti ci vedi?
…wow! Ancora manca tantissimo ma ovviamente mi piacerebbe arrivare fino a lì. La Spagna ha dei giocatori fortissimi e per questo è molto difficile entrare in nazionale, sarebbe un sogno.

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Quando hai avuto la tua più grande soddisfazione come atleta?
La prima soddisfazione l’ho avuta a 14 anni, l’anno in cui ho iniziato le competizioni. Sono diventato subito campione regionale della mia comunità. Poi il 2022: è stato un bell’anno per me perché sono entrato in qualifica in tre Premier Padel importanti come Paris Major, Roma Major e Doha Major, e in tutte e tre sono entrato nel tabellone principale. A Parigi ho giocato al Roland Garros, dove sono passati tutti i più grandi atleti del mondo. La soddisfazione è stata vedere anche la crescita di questo sport e la mia crescita insieme a lui. Ho iniziato ad allenarmi in un piccolo circolo, ed ero l’unico della mia scuola a giocare a padel. Ora se vai in una qualsiasi scuola ci sono tanti ragazzi che praticano questo sport. Questo vale anche per l’Italia, dove a livello amatoriale i numeri sono vicini alla Spagna, mentre a livello professionistico deve crescere ancora.

Oltre al padel hai altre passioni?
La mia passione è sempre stata lo sport. Quando posso provo a giocare a tennis. Però allo stesso tempo, ora che sono fuori casa da un po’, il desiderio sarebbe quella di tornare a Malaga per andare in spiaggia. Negli ultimi due anni ho girato tanto il mondo e a volte mi piacerebbe semplicemente riposarmi, prendere il sole, non muovermi. Non stare mai fisso in un posto a volte è stressante. Ma dovrò aspettare, perché la stagione delle competizioni è appena iniziata.

Com’è il tuo rapporto con Dunlop?
Abbiamo avviato la nostra partnership nel 2010 e da allora è sempre andata avanti: mi trattano molto bene e collaboriamo bene. Dal mio canto sono sempre stato molto corretto e fedele al marchio, pur avendo avuto altre proposte. Con Dunlop c’è un rapporto di fiducia reciproca, di conseguenza non ho mai avuto pressioni da loro. Anche quando non ero al massimo, mi sono sempre stati vicini. Questo per un atleta professionista è importante.

Come ti vedi in futuro? Quando smetterai di giocare a padel diventerai un coach?
Come allenatore non mi vedo, penso più a un progetto imprenditoriale sempre collegato al padel e allo sport. Potrei creare un circolo, un’Academy e mettere a frutto la mia esperienza formando gli altri coach.

Carta d’identità

Carlos Pérez Cabeza
Nato a: Malaga, il 27 giugno 1996
Altezza: 191 cm
Peso: 90 kg
Posizione in campo: giocatore di destra
Colpo preferito: volée di dritto
Quanti tornei ha giocato: circa 350 (30 tornei all’anno dal 2010)
Posizione ranking mondiale FIP: 95 (al 6 aprile 2023)
Sponsor tecnico: Dunlop
Segni particolari: disciplinato e perseverante, dal forte senso etico

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