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tolito aguirre hirostar

Qualità costruttiva, prezzo accessibile, grande cura per la comunicazione: questa la ricetta,
solo apparentemente “semplice”, del giovane brand. Dal cuore tutto italiano ma già presente
in ben 19 mercati internazionali, con un approccio fantasioso e un po’ sfrontato.
Come quello del suo più celebre testimonial…

– di Andrea Farano –

C’è chi si arresta di fronte a un mercato saturo di concorrenti agguerriti, e chi guarda al mondo intero come confine ultimo del proprio orizzonte commerciale. C’è chi si accontenta di una piccola nicchia di clienti affezionati, e chi – passo dopo passo – si ritaglia spazio con politiche di vendita intelligenti e mirate, magari affidando la diffusione della propria immagine alle giocate iperboliche di un testimonial che sul campo fa strabuzzare gli occhi. Hirostar e Tolito Aguirre oggi sono certamente tra i binomi più belli del panorama padelistico italiano. Non solo, considerato che il 25enne argentino Tolito è una star anche a livello internazionale, conosciuto a tutti gli amanti della disciplina e anche da molti semplici appassionati o neofiti, che ne ammirano quotidianamente i video con consigli utili, trick e funambolici colpi, che spesso diventano virali sui social. Abbiamo incontrato Lucio Mormile, alla guida di un’azienda che fa della sua identità italiana un vessillo di riconoscibilità e che non si vergogna di sognare in grande. Tanto da diventare nel giro di soli tre anni uno dei marchi più apprezzati e dinamici del settore in Italia e approdare già in ben 19 mercati internazionali.

L’intervista
Lucio Mormile, ceo di Hirostar

Quando nasce Hirostar? Di chi è l’idea?
Hirostar nasce su mia intuizione personale nel 2020, in piena pandemia. Mi ero già approcciato al padel come giocatore amatoriale da qualche anno e in quel momento avevo appena comprato una famosa e costosa pala di un blasonato produttore, che però si ruppe a solo un mese dall’acquisto. In un momento di rabbia e frustrazione nacque in me la domanda fatale: “Ma quanto mi costerebbe produrre la mia racchetta?”. Cominciai a informarmi e a studiare il settore e in breve già avevo in mano il mio primo campione. Il risultato fu ovviamente pessimo, ma di enorme stimolo per procedere senza indugi in un percorso ormai tracciato. Partendo quindi da un’esigenza personale sono approdato a un contesto di natura imprenditoriale, assecondando un’idea che probabilmente già si nascondeva da qualche parte nel mio inconscio.

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Quale è stato il posizionamento di mercato che hai pensato per Hirostar?
Ero allora già cosciente che vi fosse spazio, perché accanto ad attrezzi costosissimi e prodotti economici ma scadenti mancavano pale di qualità a un prezzo che si collocasse in una fascia mediana. Avevo notato che nei contesti più maturi – come la Spagna e il Sudamerica – i giocatori non sono così tanto attratti da racchette che costano centinaia di euro, mentre in contesti più giovani, come il nostro Paese, si è portati a guardare l’attrezzatura dei professionisti come un modello da imitare… Per poi finire con l’incrementare il commercio del second hand, non sapendo sfruttare un attrezzo così prestazionale e complesso. Dopo una serie infinita di test, abbiamo trovato il fornitore che ci ha finalmente soddisfatto, abbiamo affinato il concept del prodotto in termini di grafica e materiali e, quindi, fatto il nostro ingresso sul mercato con il primo piccolo stock di racchette. Avevo poi notato che anche brand con una storia ventennale erano sostanzialmente incuranti di immagine e media, mentre l’attenzione a questo fattore costituisce il terzo pilastro della nostra filosofia aziendale. Riassumendo: qualità costruttiva con prezzo accessibile e sviluppo del sistema di comunicazione.

Come siete giunti a un nome così d’impatto come Hirostar?
Le prime pale erano marchiate solo “Hiro”, nome che traeva spunto da un supereroe giapponese. Tuttavia quasi subito mi ero reso conto che, malgrado la diversa grafia, era confondibile per assonanza con altri due o tre marchi di settore. Prima dei successivi investimenti nella produzione mi sono quindi tutelato registrando un marchio maggiormente protetto e, dopo adeguata ricerca, siamo giunti al definitivo Hirostar. Devo ammettere che il naming funziona molto bene, così come il logo che è risultato immediatamente riconoscibile. A quel punto, definiti i fondamenti del brand e la sua mission, eravamo pronti per partire davvero con la nostra avventura imprenditoriale.

Siete un’azienda giovane ma tre anni di vita consentono di stilare già un primo bilancio: qual è stata la vostra evoluzione in termini di penetrazione del mercato italiano ed estero?
Nei primi due anni abbiamo guardato al mercato interno, stabilizzando la nostra presenza attraverso lo sviluppo della gamma prodotto e un adeguato incremento della produzione. Benché i numeri fossero relativi, il successo dei primi passi ci ha spinto a una migliore strutturazione anche a livello societario, con l’ingresso di nuovi soci e capitali, e una più estesa distribuzione regionale. Dalla seconda metà del 2022 abbiamo dato avvio a una nuova fase aziendale, siglando una serie di accordi distribuzione all’estero, tanto che oggi siamo presenti in 19 paesi tra Europa e Sudamerica, ma anche negli Stati Uniti ed Emirati Arabi. Gioco forza il modello di business si è radicalmente modificato, e se prima producevamo e importavamo il prodotto in Italia, da dove veniva poi venduto, oggi ogni distributore straniero acquisisce le racchette direttamente dalla nostra fabbrica e le introduce nel rispettivo Paese. Le vendite stanno andando oltre le più rosee aspettative, ma continuiamo a espandere le aree di commercializzazione con gli imminenti ingressi in Australia, Grecia e Portogallo.

Sono convinto che, tolti i primi dieci del WPT/Premier, non ci sia un giocatore così riconoscibile e con più potenziale sportivo di Tolito. Forse a livello di immagine e di resa commerciale è addirittura assimilabile ai top 5…e posso anticiparvi che sarà legato a Hirostar per i prossimi cinque anni

L’“italianità” è considerato un fattore attrattivo in settori come la moda e il food: in che cosa si traduce questo elemento nella vostra proposta e come viene percepita questa caratteristica all’estero?
Mentre in Europa la contiguità territoriale fa passare la nostra provenienza un po’ in secondo piano, in Asia, Stati Uniti e Sudamerica l’offerta di un prodotto di matrice italiana è sempre guardata con enorme attenzione e intesa come sinonimo di qualità. Ci collochiamo in una fascia premium a livello costruttivo, pur mantenendo un prezzo competitivo e un posizionamento che ci evita di entrare in conflitto con marchi che hanno evidentemente una storia più radicata e capacità economiche diverse, come i grandi player di estrazione tennistica. Questo ci consente di continuare la nostra costante penetrazione di mercati sicuramente ad alta competizione, ma con grandi potenzialità.

bubu salandro Hirostar

Bubu Salandro

Hirostar oggi confeziona racchette, abbigliamento, accessori e protettori: cosa c’è nel prossimo ciclo produttivo dell’azienda?
In uno sviluppo di lungo periodo immagino il nostro approdo in altri mercati sportivi, anche indipendenti dai giochi di racchetta, potendo sfruttare le caratteristiche comuni a tutti i processi produttivi dell’attrezzistica di settore. Sogno per Hirostar un futuro come brand sportivo globale.

Impossibile non parlare del legame che unisce Tolito Aguirre a Hirostar: raccontaci innanzitutto come è nata questa partnership.
Il rapporto con Tolito comincia “per gioco” un paio di anni fa, essendo io un suo follower e tifoso, ammaliato dai suoi numeri in campo. Ho notato che attraversava un momento di continui cambi di racchetta, finché non ha pubblicato una foto in cui utilizzava una pala “no brand”. È stato per me il segnale che era libero da accordi commerciali e in quel momento ho azzardato la mia proposta di collaborazione. Tolito l’ha accolta con immediato entusiasmo e ancor prima del nostro incontro eravamo già in perfetta sintonia umana e sportiva, tanto che oggi ci lega un’amicizia che va oltre il rapporto professionale.

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Tolito Aguirre

Quanto è importante per voi contare su un testimonial così prestigioso?
Sono convinto che, nel contesto attuale, tolti i primi dieci giocatori del WPT/Premier non ci sia un giocatore così riconoscibile e con più potenziale sportivo di Tolito. Ha una mentalità estremamente competitiva e mezzi tecnici assoluti che non scopro certo io. Forse a livello di immagine e di resa commerciale è addirittura assimilabile ai primi cinque atleti della disciplina e posso anticiparvi che sarà legato a Hirostar per i prossimi cinque anni. Voglio svelare una cosa ai lettori: Tolito usa le nostre pale così come escono dalla fabbrica. Né lui né gli altri nostri giocatori entrano in campo con prodotti modificati e personalizzati, a differenza di quasi tutti i professionisti, che non adoperano certo le racchette che si trovano nei negozi. Anche questo aspetto contribuisce alla diffusione della filosofia del prodotto Hirostar, veicolando al pubblico un messaggio che testimonia l’effettiva qualità delle nostre pale, impiegabili tanto nei circoli di provincia quanto nei maggiori tornei mondiali, così come sono.

In uno sviluppo di lungo periodo immagino il nostro approdo in altri mercati sportivi, anche indipendenti dai giochi di racchetta, potendo sfruttare le caratteristiche comuni a tutti i processi produttivi dell’attrezzistica di settore. Sogno per Hirostar un futuro come brand sportivo globale

Non c’è solo Tolito nel roster Hirostar: quest’anno si è aggiunto Nicolas Brusa e siete sempre alla ricerca del campione del futuro.
Nicolas Brusa fa parte della nostra squadra di giocatori di livello nazionale, insieme a Bubu Salandro, Federico Dip Nazar e altri, tra cui voglio citare l’italiano Pier Giulio Farabbi, miglior under 18 al mondo secondo le classifiche FIP. Ormai sono più di una decina gli atleti con cui abbiamo avviato una stretta collaborazione e puntiamo ad allargare il nostro team, non solo in Italia ma anche all’estero.

Federico Dip Nazar

Federico Dip Nazar

“Hirostar Excellence Program” con Lucas Centurion: raccontaci nel dettaglio cosa si cela dietro questa formula.
Se oggi un giovane prospetto italiano vuole sensibilmente migliorare il proprio livello di gioco deve necessariamente recarsi in Spagna e lavorare con i migliori coach locali, allenandosi lontano da casa. Il nostro obiettivo è dare ai nostri atleti più promettenti la possibilità di farlo qui in Italia, organizzando delle clinic itineranti in cui potersi avvalere degli insegnamenti di Lucas Centurion, già direttore per il nostro paese dell’Accademia Sebastian Mocorroa – ovvero la struttura di Madrid dove tra gli altri si allenano Stupaczuk e Di Nenno, del cui team Lucas fa parte – a cui si affiancherà Antonio Amore, referente tecnico per il sud Italia.

Pier Giulio Farabbi

Pier Giulio Farabbi

Focus sulla collezione 2023

A fine anno, Hirostar ha lanciato il modello Redstone, una produzione a tiratura limitata “polverizzata” in pochissimi giorni, tanto da convincere il brand a introdurla definitivamente in collezione. Insieme alla Blackstone rappresentano i modelli di massima esclusività, frutto di uno studio che ha condotto alla creazione di un cosiddetto “stampo proprietario”. Questo significa che oggi non esistono altre pale sul mercato con la medesima morfologia e le stesse caratteristiche performanti in termini di aerodinamica e contenimento delle vibrazioni.

L’ideazione e la conseguente realizzazione di una pala è il frutto di un sistema complesso che resta avvolto dal mistero per la quasi totalità del pubblico acquirente e degli appassionati: puoi svelarci qualche segreto sui processi di ricerca e sviluppo delle vostre racchette?
Nella concezione di una pala originale in termini di forma, struttura e proprietà costruttive Hirostar si avvale del supporto tecnico di un’agenzia esterna – che fa comunque parte della compagine societaria – che impiega processi ingegneristici per analizzare, e quindi ottimizzare, le caratteristiche e le risposte fisiche dell’attrezzo. Una volta definita l’estetica della racchetta che vogliamo, inizia un lungo processo di affinamento del prodotto che tiene conto dei risultati di laboratorio circa l’attrito, l’impatto della pallina e le forze impresse sul telaio, ma studia anche la capacità aerodinamica con l’ausilio di software di simulazione dei flussi in galleria del vento. Si passa infine a definire le componenti con la selezione di gomma, resina e carbonio, prima di avviare gli stress test di resistenza dei materiali, riproducendo gli impatti di migliaia di colpi sul piatto. Solo a quel punto il prototipo è pronto per andare in mano ai nostri atleti per la prova in campo… Anche questa complessa procedura è una componente fondamentale del cuore italiano di Hirostar.

Per che tipologia di giocatore è pensata l’attuale collezione Hirostar?
Il nostro obiettivo è quello di fornire la racchetta adeguata a chiunque entri in campo e, al contempo, rifuggiamo dall’idea di collezioni composte da decine di modelli, spesso figlia di dinamiche puramente commerciali. La nostra proposta è di facile percezione e già oggi capace di raggiungere tutte le utenze. Redstone e Blackstone, come detto, sono racchette di livello avanzato, ideali per il giocatore professionista. Horizon, Aurora e Solar – rispettivamente di forma diamante, goccia e tonda – costituiscono la famiglia di pale dal feeling immediato, dedicate al player amatoriale. La Fighter è la nostra proposta entry level con piatti in fibra di vetro, pensata per rispondere alle richieste dei tantissimi circoli che necessitano di un prodotto per il neofita che non vuole ancora sostenere una grossa spesa. Infine abbiamo la Kids, pala per la fascia di età dai tre agli otto anni, indirizzata ai campioni del futuro e vendutissima nei territori di tradizione padelistica, come il Sudamerica. Stiamo per introdurre una racchetta “junior” per il giocatore tra gli otto e gli undici anni e verso la fine dell’anno preannuncio un progetto davvero speciale.

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Hirostar Redstone e Blackstone sono racchette di livello avanzato, ideali per il giocatore professionista. Horizon, Aurora e Solar – rispettivamente di forma diamante, goccia e tonda – costituiscono la famiglia di pale dal feeling immediato, dedicate ai player più amatoriali.

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