
È questo il claim di Padel Travel Costa del Sol, progetto nato da un’idea di Alessandro Di Stefano, suo fondatore e managing director
Amatori, giocatori professionisti, istruttori, gruppi, circoli e persino aziende. Padel Travel Costa del Sol – progetto di riferimento a livello internazionale per tutti gli appassionati e addetti ai lavori di questo sport – unisce due eccellenze del Sud della Spagna: l’alta formazione, riconosciuta tra le migliori al mondo, e la meravigliosa Costa del Sol, con Malaga, European Best Destination 2019 e Capitale Europa dello Sport 2020. Meta deale in qualsiasi stagione dell’anno, la città andalusa vanta infatti un microclima unico, con 330 giorni di sole e 3 mila ore di luce. L’offerta di Padel Travel Costa del Sol comprende pacchetti di gruppo ed esperienze tailor made. L’obiettivo principale è quello di sostenere e supportare la crescita del padel in tutti i Paesi in cui è in via di sviluppo. Ne abbiamo parlato con il suo fondatore e managing director Alessandro Di Stefano.
L’intervista
ALESSANDRO DI STEFANO
FONDATORE E MANAGING DIRECTOR
Quando e come è nato il progetto Padel Travel Costa del Sol?
L’idea è venuta a me nel 2018 ed è nata, citando Steve Jobs, “dall’unione di un po’ di puntini” del passato: ossia la mia grande passione per il mondo dello sport e un background di circa 10 anni nell’organizzazione di grandi eventi per multinazionali. Quando io mi sono traferito in Costa del Sol, il padel stava vivendo un vero proprio boom. La mia intuizione iniziale che all’epoca era poco più di una scommessa, era quella di rivolgerci al mercato italiano, ora lavoriamo con tutto il mondo.
Perché proprio Malaga?
Malaga, oltre a essere molto bella, è anche la culla del padel (anche se questo sport è nato in Messico, si è infatti poi sviluppato in Costa del Sol). Inoltre, grazie al clima sempre mite, le attività che proponiamo si possono svolgere 365 giorni all’anno. La nostra ambizione era quella di dare accesso a tutti gli appassionati di padel a un’alta formazione tecnica, inesistente all’epoca in quei Paesi come l’Italia in cui questo sport si stava da poco diffondendo. Qui a Malaga, invece, ci sono campioni con 30 anni di esperienza. Ecco perché il claim del progetto è: “Il miglior padel del mondo servito a 25 gradi”. Tradotto: ti faccio fare tanta formazione tecnica dello sport che ti sta appassionando, in un contesto mozzafiato.
Il progetto Padel Travel Costa del Sol a quali esigenze/desideri risponde?
Il progetto nasce per colmare alcune lacune che presenta l’offerta attualmente presente sul mercato. Nello specifico: noi non proponiamo pacchetti standard, ma “vestiti su misura”; non abbiamo date fisse, ma la nostra formazione è accessibile tutto l’anno; non abbiamo coach mediocri, ma solo maestri professionisti. E poi, molto importante, trasmettiamo fiducia ai clienti che – essendo di media a 2.000 chilometri di media di distanza da noi – vogliono giustamente affidarsi ad aziende trasparenti e verificate. Ecco perché abbiamo aperto anche un account su Trustpilot (it.trustpilot.com), dove vantiamo un punteggio di 4.8 su 5. Noi non siamo “un servizio a chilometro zero”, quindi dobbiamo obbligatoriamente costruire un clima di garanzia e sicurezza.
Da quante persone è composto il team di Padel Travel Costa del Sol?
In questo momento, compreso lo staff tecnico, siamo in 12 persone. Quattro nella parte organizzativa, più una ragazza che si occupa dei social e un po’ della grafica, e sette maestri.
Cosa comprende l’offerta Padel Travel Costa del Sol?
Abbiamo due macro opportunità: eventi di gruppo e tailor made. I primi si svolgono una volta al mese, ma raddoppiamo gli appuntamenti in presenza di tappe del World Padel Tour in Andalusia, dedicando una giornata ad andare a vedere il torneo. In estate, invece, organizziamo settimane intere. Sono pacchetti più o meno chiusi, in date prestabilite e con prezzi fissi (anche se delle modifiche si possono fare sempre).
Le esperienze su misura invece in cosa consistono e come si svolgono?
Sono stage personalizzati, dove il cliente costruisce tutto, senza nessun tipo di paletto e vincolo. Se apri il form presente sul nostro sito (padeltravel.eu), ti rendi conto della varietà di opzioni disponibili. Oltre a scegliere la lunghezza del soggiorno (c’è chi resta da noi 24 ore e chi addirittura tre mesi, la media però è intorno ai 4,5 giorni), puoi decidere il numero delle sessioni di allenamento, le ore, se ti vuoi allenare individualmente, in coppia, oppure in gruppo, se vuoi giocare contro coppie spagnole, partecipare a tornei, fare videoanalisi, mental coaching, preparazione fisica, testare racchette, o avere accesso anche a palestra e piscina.
Organizzate anche eventi/team building per le aziende?
Assolutamente sì. Diciamo che in questo momento le quattro macro categorie che serviamo sono: i giocatori, i gruppi/circoli, i maestri che vogliono fare un salto di qualità nella propria formazione professionale e le aziende. Negli ultimi due anni abbiamo organizzato circa una ventina di team building con aziende, non solo italiane, ma anche svedesi e olandesi. Questo servizio si sta inserendo bene come opzione nella nostra offerta commerciale. Malaga, tra l’altro, in questo momento sta vivendo un boom clamoroso dal punto di vista degli eventi aziendali. Il 90% viene infatti fatto qui, perché si tratta di una città con una buona connessione a livello di trasporti: oltre ad avere un aeroporto molto grande con circa 140 voli al giorno, da Madrid, con l’alta velocità, ci si arriva in appena due ore e 10 minuti. E poi è molto avanti a livello di servizi, le strutture alberghiere hanno tante aree meeting. Si è creata, insomma, una sorta di alchimia, merito anche, lo ribadisco, del clima mite tutto l’anno.
In quali strutture si svolgono i corsi di Padel Travel Costa del Sol?
Dal primo gennaio abbiamo cambiato struttura. Ora abbiamo un accordo di esclusiva con il più grande centro dell’Andalusia che ha 16 campi da padel, otto da tennis, una palestra da 1.000 metri quadrati, due piscine olimpioniche di cui una indoor e una outdoor, 54 corsi tra yoga, body combat, spinning e altro, due ristoranti, un centro di medicina dello sport, un centro di bellezza e un miniclub per i bambini.
Nei vostri eventi vengono coinvolti anche coach/atleti famosi?
Il grande valore aggiunto di Padel Travel Costa del Sol è proprio lo staff tecnico: qui da noi la richiesta di allenarsi con un maestro professionista non è on demand, ma è standard, indipendentemente dal livello. Tutti parlano di “top coach”, “grandi maestri”, “istruttori della federazione spagnola”, ma noi abbiamo i curricula con tanto di palmarès. Purtroppo, però, questo aspetto non lo comunichiamo ancora abbastanza bene. Per noi quello legato alla formazione è stato un investimento molto oneroso, ma l’abbiamo fatto pensando che in futuro gli appassionati di padel saranno sempre più consapevoli e, di conseguenza, più esigenti. Diciamo che siamo stati lungimiranti.
Attraverso Padel Travel Costa del Sol è possibile prenotare anche servizi di pernottamento? Avete delle partnership con delle strutture ricettive o alberghiere?
La nostra offerta la integriamo sempre con servizi complementari. In primis l’alloggio: abbiamo partnership con 12 hotel e più di 200 appartamenti turistici. Questi accordi sono stati pensati per cercare di soddisfare tutte le tipologie di cliente: per esempio, per quanto riguarda gli alberghi, nella nostra selezione abbiamo quattro 3 stelle, quattro 4 stelle e quattro 5 stelle. In questo modo incontriamo le esigenze di tutti. Ci occupiamo anche del transfer hotel/circolo e hotel/aeroporto.
È possibile anche prenotare tour ed esperienze turistiche legate al territorio?
Abbiamo fatto un po’ lo screening di tutte quelle che sono le attività che la città offre e, tra queste, scelto le più interessanti e divertenti: dal giro in catamarano, allo spettacolo di flamenco, al bike tour, all’hammam vista la forte influenza araba, fino alla visita a Granada all’Alhambra. Son tutti servizi integrativi che il cliente può aggiungere.
Qual è il vostro pubblico di riferimento e a cosa è principalmente interessato?
Il nostro pubblico rimane per il 95% amatoriale. Alleniamo dei giocatori professionisti, ma è solo la punta dell’iceberg. Siccome a noi piace offrire un servizio, mi piace dire, “di boutique”, per il 75% ci vengono richiesti eventi tailor made.
Con che mercati lavorate?
Inizialmente lavoravamo esclusivamente con il mercato italiano, ora con tutto il mondo, ma mai con quello locale. Proprio perché la nostra mission è quella di condividere l’alta formazione tecnica di cui la Spagna è detentrice con chi non ha la possibilità nel quotidiano di avere un’esperienza di questo tipo. L’anno scorso, di media, almeno una persona al giorno si è venuta ad allenare da noi da un paese straniero. C’è una divisione nettissima tra l’Italia che rappresenta il 50% del nostro business e il resto del mondo. Le nazionalità più rappresentate in questo momento sono: Svezia, Olanda, Belgio e raggrupperei Middle East, soprattutto Kuwait e Qatar, Paesi emergenti insieme a Finlandia e Danimarca. La Spagna è un mercato ormai totalmente maturo. Svezia e Italia, invece, come movimento, sono insieme sul secondo gradino del podio. Noi alleniamo il giocatore numero uno Svedese (il 60esimo al mondo) e il mio direttore tecnico, una settimana al mese, va in Svezia. Diciamo che la prima grande differenza è che il paese scandinavo conta 10milioni di persone, mentre l’Italia 60milioni. Il livello di saturazione arriverà quindi inevitabilmente prima. In Svezia non è un periodo bellissimo per il business del padel. Sono stati fatti degli investimenti enormi: i circoli hanno quasi tutti circa 20 campi e i centri sono praticamente degli hotel a cinque stelle. Dietro ci sono un paio di fondi di investimento vicini al fallimento.
Il servizio Padel Travel Consulting invece in cosa consiste?
Supporto gli imprenditori che vogliono entrare nel mercato del padel, aiutandoli “a vedere oggi quello che succederà domani”. È un po’ una frase da Nostradamus, me ne rendo conto, ma fondamentalmente è quello che faccio, ossia spiegare gli errori che sono stati fatti anni fa qui. L’Italia, così come altri country, possono ancora imparare dalla Spagna. Ora sto facendo una consulenza in Bahrein e in Serbia e mi sono reso conto che le affermazioni (errate) sono sempre le stesse. Per esempio, che le academy non servono perché la gente vuole solo giocare. Supporto i miei clienti nell’analisi della parte economica, li aiuto a sviluppare il proprio business plan e a fare scelte strategiche. Cerco, insomma, di mettere un po’ di ordine.
In futuro aggiungerete altre destinazioni?
Una notizia che diamo a Padelbiz in anteprima è che il mese prossimo apriremo anche a Siviglia. Premetto che, essendo io un perfezionista, ho molto a cuore la qualità dell’esperienza che offriamo e, quindi, anche per Siviglia, abbiamo formato uno staff tecnico di alto livello. Siviglia è un’altra bellissima città ad alta vocazione turistica, perfetta, come Malaga, anche per gli accompagnatori. Due città a misura d’uomo che si girano a piedi e sono anche molto sicure. Da Catania, Palermo e Bari ci sono perfino dei voli diretti, ideale per chi può venire qui solo pochi giorni. Ci sarà una prima fase di accompagnamento in cui accetteremo solo gruppi a partire da otto persone e poi, a settembre, entreremo a regime.
Come si evolverà in futuro il progetto Padel Travel Costa del Sol?
Dopo l’opening di Siviglia, l’intenzione è quella di aprire anche al di fuori della Spagna. E come primo Paese sicuramente c’è Italia, dove i posti meravigliosi di certo non mancano, bisogna però capire come gestire la parte di alta formazione tecnica. Negli anni ho mandato nel Bel Paese diversi dei nostri maestri, come Alba Izquierdo a Torino e Daniel Luengo in Umbria che sono dei riferimenti anche a livello nazionale, e altri ancora a Catania e in Calabria. Nell’ultimo anno abbiamo ricevuto più o meno 422 richieste di istruttori, ma noi ne abbiamo mandati in trasferta solo cinque. Tutti adesso vedono nel padel un’opportunità di business e vogliono cavalcare l’onda. Credo sia il momento giusto di dire dei no. Commercialmente probabilmente starò perdendo delle opportunità, ma voglio rimanere fedele alla mia idea di professionalità.
I NUMERI DI PADEL TRAVEL COSTA DEL SOL
- 5 gli anni di attività
- 5.120 le persone che hanno partecipato all’alta formazione
- 34% la percentuale di donne
- 36 i Paesi di provenienza dei corsisti
di Manuela Barbieri
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