
Luigi Carraro l’aveva detto: il successo del circuito Premier Padel non poteva considerarsi completo fino a quando non vi avrebbero trovato posto anche le donne. È stato così per la prima volta a Roma e sarà uguale in altri appuntamenti del 2023 (compreso il P1 di Milano) e in tutti quelli del 2024. “Aprire anche alle donne è stata la mia sfida fin dal primo momento: ci tenevo tantissimo. Le giocatrici sono rimaste entusiaste e contentissime. Avevano sentito parlare del grande livello organizzativo dei nostri tornei, ma non si aspettavano qualcosa di simile”, ha dichiarato in conferenza stampa il numero uno della FIP.
“Il bilancio va al di là delle nostre aspettative. Sapevamo di trovare una settimana difficile, ma l’alternativa era non disputare un torneo al quale teniamo tanto. Ci teneva la FIP, ci teneva Premier Padel e anche i nostri partner italiani, FITP e Sport e Salute. È stata una sfida: ci abbiamo creduto e direi che l’abbiamo vinta. Siamo consapevoli che per Roma non si tratti della settimana migliore, ma grazie a grandi sforzi e al preziosissimo supporto di tutte le parti coinvolte siamo riusciti a garantire una grande qualità organizzativa, proponendo qui il primo combined della nostra storia”.
Per il 2024, tuttavia, si lavora a una soluzione ancora migliore. “Sapevamo fin dal primo momento che per 2022 e 2023 i nostri calendari sarebbero stati condizionati, ma stiamo lavorando tanto sul calendario per la prossima stagione, in modo da proporre un tour che sia il più omogeneo possibile, con tante tappe in vari continenti. L’obiettivo è fare in modo che ogni torneo si possa giocare nel periodo ideale per la location che lo ospita. Il prossimo anno Roma avrà di nuovo il suo meraviglioso combined, e nella settimana perfetta”.
“Sia a livello di praticanti e infrastrutture, sia in termini organizzativi l’Italia ha dimostrato di essere uno dei paesi migliori per il nostro sport. Dunque, se ci sarà il desiderio di proporre un terzo torneo nel 2024, non vedo perché il circuito non glielo debba assegnare. Per quanto riguarda i Major, invece, ci stiamo riflettendo: per ora quattro è il numero giusto, ma non è detto che in futuro non possano diventare cinque”, ha aggiunto il presidente.
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