
In un TC Cagliari sold out, il FIP Platinum in Sardegna si è trasformato in una grande festa per la sua giornata conclusiva. Nel torneo più importante dell’anno per il circuito organizzato dalla Federazione, nobilitato da nomi di alto livello sia al maschile sia al femminile, a imporsi sono stati Federico Chingotto e Mike Yanguas e Patty Llaguno e Lucia Sainz.
Davanti a una cornice di pubblico delle migliori occasioni, ragionevolmente attirata anche dal biglietto gratuito, le due veterane spagnole (38 anni per Llaguno e 39 per Sainz) hanno battuto Carolina Orsi e Carla Mesa con il punteggio di 6-4 6-2.
Per la romana Orsi è l’ennesima conferma dello status raggiunto negli ultimi mesi, che l’ha vista raggiungere la top 30 del ranking WPT in pianta stabile con l’ambizione di poter salire ancora di qualche gradino. “Sono molto soddisfatta, ho giocato la finale del Platinum contro due grandi giocatrici e questo è un grande risultato”, ha dichiarato Orsi.
“Complimenti a Patty e Lucia per la vittoria, noi abbiamo giocato bene, forse avremmo potuto sfruttare meglio qualche occasione ma resta comunque una straordinaria avventura in una città bellissima che ci ha accolto e sostenuto alla grande”.
Tra gli uomini, invece, il successo è andato ai grandi favoriti della vigilia. Chingotto e Yanguas si presentavano a Cagliari come la coppia con il ranking più alto dell’entry list e lo hanno confermato nel corso dei giorni, fino alla finale di domenica. Nell’atto conclusivo, l’argentino e lo spagnolo hanno sconfitto Francisco Manuel Gil e Ramon Moyano con un 6-3 6-4 piuttosto rapido (1h10′ di partita), e al termine i due sono stati idealmente abbracciati dalla folla che è scesa in campo per festeggiare insieme a loro.
“L’anno prossimo torneremo di sicuro”, ha dichiarato Yanguas, classe 2002 e un talento che spesso fatica a trovare concretezza in campo. “Sono felice di aver vinto con ‘Chingo’, è un giocatore straordinario. Voglio ringraziare il pubblico e la mia famiglia, è stata una settimana incredibile”.
“Sono contento perché con Mike è nato tutto da pochissimo”, ha aggiunto Chingotto. “Abbiamo vinto un torneo importante, venendo qui senza aspettarci troppo: per questo siamo ancora più felici. Ringrazio la mia famiglia e la mia fidanzata, che è stata con me durante tutta questa settimana”.
Grande soddisfazione anche nelle parole del presidente della FIP, Luigi Carraro: “Normalmente, racchiudere un grande evento in una sola parola risulta impossibile. Tranne che in questo caso, perché possiamo sintetizzare tutto in un unico aggettivo: straordinario”.
“Straordinario è stato il livello dei grandi campioni che hanno dato spettacolo qui a Cagliari per un pubblico altrettanto straordinario. E straordinaria è la location per uno dei tornei più belli della storia del circuito Cupra FIP Tour. Dal punto di vista tecnico, Chingotto e Yanguas, Lucia Sainz e Patty Llaguno e molti altri campioni hanno detto che vogliono tornare a giocare qui il prossimo anno e questo è il miglior termometro del grande successo di questo evento”.
Il successo del padel in Sardegna
L’atmosfera di festa e il grande ritorno di pubblico affondano le radici in uno sviluppo della disciplina sull’isola sempre più forte.
Se in Italia l’aumento dei campi da gioco è stato pari al 20% con 8.520 campi (+ 1.392) rispetto ai 7.128 al 31 dicembre dello scorso anno, in Sardegna il ritmo di crescita in tema di strutture e campi di padel, è superiore alla media nazionale.
A oggi i campi sono 336 (dei quali 55 indoor), distribuiti su 144 strutture con un incremento del 23% in più rispetto al 2022. La prima provincia della regione è Sassari (65 club per 154 campi) seguita da Cagliari (47 club per 125 campi). Nuoro conta 17 campi su 10 circoli, Oristano 12 campi su 7 strutture mentre la parte della Sardegna Sud conta 28 campi su 15 club.
Man mano che vengono installati nuovi impianti, scende anche il rapporto del numero della popolazione per singolo campo. Nei primi nove mesi, si è passati in Italia da un campo ogni 8.468 abitanti a 7.084. In Sardegna, nello specifico, il dato è un campo ogni 4.480. Il benchmark di riferimento? La Spagna, con un campo ogni 3.000 abitanti.