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Cover story: Viento va veloce 2

Il marchio si è fin da subito distinto nel mercato padel per la sua anima decisamente lifestyle,
oltre a soluzioni stilistiche ricercate e d’impatto, come il bianco per le racchette. Tra i progetti in rampa di lancio la linea di abbigliamento tecnica, nuovi modelli di pale a completamento della gamma,
un look sempre più total e partnership con top player

Se dovessimo considerare l’età relativamente giovane del settore padel, soprattutto in alcuni Paesi tra i quali l’Italia, potremmo pensare che ci sia ampio margine e grandi opportunità per i nuovi marchi che si affacciano sul mercato. Vero solo in parte. Perché, in realtà, esistono già tanti (forse troppi) brand, a fronte di numeri certo interessanti e in crescita ma non ancora così di massa da giustificare un simile affollamento.

E se in Spagna sono censiti oltre 200 aziende che producono o distribuiscono racchette e i “big” del settore (in particolare quelli di derivazione tennis) si dividono il grosso della fetta e presidiano in modo importante anche negozi, centri e canali di comunicazione, è chiaro che gli spazi per un nuovo brand non sono così ampi e agevoli. A meno di differenziarsi e distinguersi.

Dobbiamo ammettere che Viento lo ha fatto fin da subito in più direzioni: quella stilistico-cromatica, con la scelta del bianco per i sui primi due modelli di racchette e una palette colori al contempo rétro ma dal gusto moderno. Quella dell’immagine e dello stile dei capi di abbigliamento. Volutamente più lifestyle che tecnici (la linea performance arriva ora dopo due anni dal lancio del brand, come vi diremo in seguito).

I richiami al mondo della velocità, dal nome del brand a quello dei modelli di racchette (Huracan e Tornado per i primi due lanci, Maestral e Ghibli per quelli in uscita). Un’accurata ricerca estetica e una generale cura nel design e nei dettagli non così comune a molti altri marchi di padel. A cominciare dal logo, minimale e iconico. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Davide Colla, uno dei quattro founder del brand.

Viento va veloce: intervista al ceo Davide Colla 1


L’intervista
Davide Colla
FOUNDER

Davide, prima di parlare di Viento, facciamo un passo indietro. Sappiamo che alle spalle avete già tanta esperienza nel mondo della moda e come creativi.
Esatto, questo grazie alla nostra agenzia 150UP fondata nel 2013. Siamo specializzati in strategia, design e contenuti, mirando a dare forma alle vision e mission dei brand attraverso l’arte e la tecnologia. Collaboriamo tra gli altri con marchi internazionali del settore moda, design e food come Alessi, Loro Piana, Armani, Amazon. Un background per Viento che quindi possiamo definire fashion oriented, elemento ben visibile anche nell’ultimo shooting per la campagna di comunicazione della nuova collezione che abbiamo realizzato a San Benedetto del Tronto (si vedano gli scatti a pagina 24, ndr), dove è chiaro quanto il marchio non sia focalizzato solo allo sport, ma quanto sia importante all’interno del business aziendale tutta la parte legata al lifestyle, con una serie di prodotti traversali e materiali di grande qualità.

Quali sono stati i passaggi che vi hanno spinto a creare Viento?
L’idea iniziale del nostro team in realtà era di entrare nel mondo del padel con un sito online multi marca dove un utente aveva la possibilità di testare le racchette prima di acquistarle. Ci è sembrato però un format un po’ limitante e troppo contenuto. Dato che ci occupavamo tramite 150UP già di comunicazione legata ad altri brand, abbiamo quindi deciso di sviluppare e di lanciare nel marzo 2021 un nuovo marchio tutto nostro, sotto la spinta di un gruppo di lavoro inizialmente formato da me, mio papà Emanuele, Matteo Fraschina che si è sempre occupato della parte sales e del coach Vinicius Trevisan.

Quale è il significato del nome e del logo scelto per il brand?
Quando stavamo disegnando la prima pala, nella progettazione dell’Air Flow System ci siamo ispirati al mondo della velocità, dell’aeronautica e della corsa. Tutti elementi che riconducevano in un certo qual modo alle “gallerie del vento”. Cercavamo un termine breve, d’impatto, veloce e memorabile. Da lì la scelta di utilizzare una parola spagnola come “Viento”. Scegliere il nome è sempre difficile e strano. Ritengo ci sia uno step importante, a un certo punto nella vita di un naming, che si slega dal significato vero e proprio e diventa un brand. Nella scelta del logo abbiamo pensato alle braccia alzate da un atleta al momento di una vittoria. Mi piace pensare che quando si gioca una partita si percepisca una specie di brezza (o di Viento appunto) che accarezza l’appassionato soprattutto… quando vince. Siamo molto soddisfatti sia del nome e del logo.

Parliamo del rapporto con Vinicius Trevisan. Come vi siete conosciuti e che ruolo ha avuto nello sviluppo di Viento?
Vinicius era il maestro di tennis di mio papà Emanuele all’Aspria Harbour Club di Milano e anche io avevo fatto qualche lezione. Quando Vinicius ha iniziato con il padel abbiamo provato con lui e abbiamo deciso di intraprendere questa sfida fianco a fianco, sviluppando il brand insieme. Il ruolo di Vinicius con i suoi feedback nello sviluppo dei prodotti è per noi fondamentale. Ha avuto un peso importante anche nella scelta dei colori dei modelli per differenziarsi dal resto dei competitor. Il fatto di presentarci sul mercato con una pala bianca per contraddistinguerci un po’ dagli altri è stato un po’ una sorpresa nel settore. Da lì però abbiamo visto che anche altri marchi hanno seguito la strada. Oggi purtroppo alcune realtà sviluppano racchette che possono essere sfruttate nel modo corretto solo dai grandi atleti. Per un utente che si approccia al padel, c’è il rischio di acquistare un modello troppo rigido con il timore di infortunarsi. Le prime due racchette Viento (Huracan e Tornado) sono stati prodotti incredibili, maneggevoli, confortevoli e con una buona uscita di palla. Abbiamo customizzato tutto all’interno delle nostre pale: forma, carbonio, gomma. Per questo è importante per noi sviluppare i prodotti con i feedback di un atleta: la sensibilità di Vinicius nella scelta dei materiali è per noi indispensabile.

Come avviene lo sviluppo di un prodotto? E a chi è rivolta la vostra gamma di racchette?
Dopo il primo momento che definiamo “ispirazione”, segue la fase di design con la prototipazione in 3D. Da lì passiamo i progetti in Cina per lo stampo e il passaggio conclusivo è il periodo test con Vinicius dove vengono combinati vari materiali. Questo è il rally che utilizziamo nella produzione di qualsiasi prodotto. Attualmente abbiamo in gamma la Huracan e la Tornado che sono pensate per un target di livello medio-alto. La Tornado è molto maneggevole, con un impatto confortevole e un’uscita di palla decisamente buona, mentre la Huracan è caratterizzata da un punto dolce molto ampio, con ottime qualità nel gioco al volo a rete. Con entrambe si ha la possibilità di dare tanto spin ai colpi. L’idea era quella di sviluppare pale che andassero incontro alle esigenze di tutti. A ottobre ne lanceremo altre due: la Ghibli e la Maestral. La Ghibli ha un impatto molto duro ed è pensata per eseguire colpi veloci e potenti ed è perfetta per chi ha giocato tanti anni a tennis. La Maestral, come sensibilità, si posiziona tra la Tornado e la Ghibli.

Da sinistra Davide Colla, Vinicius Trevisan, Emanuele Colla e Matteo Fraschina

Avete un programma di sponsorizzazione di atleti nei prossimi mesi sia a livello italiano sia internazionale?
Da quando ci siamo lanciati sul mercato, abbiamo ricevuto sin da subito tante richieste e messaggi di diversi atleti o anche solo giocatori amatoriali che ci hanno chiesto di diventare ambassador. Questo per noi è stato sorprendente. Ho chiesto a Vinicius di filtrare e decidere quali atleti far entrare nella famiglia Viento: oggi abbiamo come ambassador Jack Bartolini e Vinicius stesso. Stiamo puntando a sponsorizzare una giocatrice della Top 20 del WPT. Sono ragionamenti che tutti i marchi fanno perché l’atleta di alto livello ti permette, senza ombra di dubbio, di raggiungere uno step in più in termini di brand awareness e di posizionamento.

Quali sono i vostri mercati di riferimento? Con quanti negozi collaborate al momento in Italia?
L’obiettivo oggi è entrare in più mercati: attualmente abbiamo un distributore in Svezia, uno nei Paesi Bassi e guardiamo con grande attenzione il Canada. Stiamo cercando un global sales manager e siamo stati “travolti” di candidature. Questo testimonia ulteriormente la qualità e l’appetibilità del nostro brand. A livello italiano siamo presenti in circa 40 punti vendita. La parte retail è molto importante per noi per gestire al meglio i volumi di produzione: attualmente abbiamo un commerciale che si occupa del nord Italia e nei prossimi mesi vorremmo inserire nel team altre due figure per il centro e il sud Italia. Abbiamo avuto dei feedback positivi dai negozianti nonostante non sia un momento facile per il mercato, con tanto prodotto negli store che deve essere “smaltito”. Guardando però il trend di crescita delle strutture e dei praticanti, la prospettiva è comunque buona e ritengo sia solo un momento fisiologico per il nostro settore.

Che ruolo ricopre il lifestyle all’interno della vostra azienda?
Per Viento la parte lifestyle ricopre un ruolo fondamentale e ci permette di distinguerci dal resto dei competitor nel mondo padel. Avere una collezione che può essere utilizzata anche fuori dal campo ci permette di diversificare il nostro business. Abbiamo disegnato nel minimo dettaglio i prodotti con gli stessi fornitori di marchi come Off-White e Pangaia. Usciremo a ottobre con la nuova linea “Sport” e avremo un nuovo upgrade lifestyle (con articoli come un bomber e un k-way) nella SS 24. Abbiamo osservato che anche altre discipline stanno guardando con attenzione allo streetwear. Per fare un esempio nel calcio, la terza maglia di una squadra è oggi al 100% fashion. È sempre più visibile questa commistione tra sport e moda e noi vogliamo seguire questa strada. Inoltre, a livello amatoriale, nel 2024 ci piacerebbe presentare una linea di racchettoni da legno e costumi. Vogliamo essere percepiti dai consumatori come un lifestyle brand a 360 gradi.

Cosa ci possiamo aspettare per il futuro da Viento?
Nei prossimi cinque anni vogliamo allinearci ai migliori marchi del mondo padel, cercando di essere sempre più una realtà trasversale che sappia spaziare dallo sport al fashion. Ciò che consideriamo fondamentale è non perdere il nostro focus tecnico. Vogliamo mantenere uno standard altissimo per quello che riguarda le nostre pale in termini di tecnologia e design. Inoltre, mi piacerebbe avere una squadra, un’academy dove far crescere delle giovani promesse e una sede con showroom e un paio di campi. Ritengo che questi tre elementi ci permetteranno di fare il salto di qualità definitivo.


VINICIUS TREVISAN

Cover story: Viento va veloce 1

Il brasiliano classe 1990 Vinicius Trevisan ha iniziato la sua carriera tennistica nella città di San Paolo e ha raggiunto importanti traguardi durante il suo percorso giovanile. Vinicius si è trasferito in Italia insieme alla sua famiglia più di 14 anni fa, dove ha continuato a giocare a tennis per alcuni anni. Successivamente ha iniziato a seguire dei corsi di formazione per diventare maestro nazionale in Italia. Sei anni fa ha provato per la prima volta il padel e da allora svolge regolarmente attività come giocatore e allenatore in Lombardia, in particolare presso l’Aspria Harbour Club di Milano, il Padel Club di Tolcinasco e il Kira Padel a Bergamo. Vinicius è maestro nazionale FIT padel e istruttore di 2º grado FIT tennis, oltre che co-owner di Viento e founder di Por Tres Padel, realtà che offre sevizi dedicati con l’idea principale di diffondere la disciplina sul territorio nazionale.


LO SHOOTING DELLA NUOVA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE FIRMATA VIENTO

Liberi dagli schemi, trascinati dalla passione e dalla voglia di divertimento, quando si segue il vento del cambiamento, questo non può che portare a liberare il proprio vero io. La campagna di comunicazione “Find your Viento” è stata scattata a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. L’obiettivo del marchio è essere percepiti come un lifestyle brand a 360 gradi. Dietro persone apparentemente comuni, che conducono vite normali, si possono nascondere personalità dirompenti che rivoluzionano la propria quotidianità spinti da una forte e irrefrenabile passione… per il padel.


di Benedetto Sironi e Davide L. Bertagna