
La seconda sede di uno dei più noti circoli della capitale si trova ad Ancona,
dove, dalla riconversione di uno scenografico spazio industriale, è sorta
una moderna cattedrale interamente dedicata al padel
di Andrea Farano
Parte da Roma e giunge nel capoluogo marchigiano l’avventura imprenditoriale degli ideatori del Bola Padel Club, che sulle rive dell’Adriatico concepiscono e realizzano un importante intervento di recupero edilizio, con l’obiettivo (riuscito) di creare un vero luogo di culto per il padel: il Bola Padel Next.
La struttura – quasi solenne nella sua maestosità – custodisce un club dove convivono eventi sportivi di livello assoluto e spazi dedicati al team building, ma soprattutto in cui si ritrova e si moltiplica una comunità di giocatori sempre più coinvolta dalle iniziative di un management illuminato. Ci svela ogni segreto di uno dei migliori circoli del centro Italia il direttore sportivo e club manager Marco Paialunga, in delicato equilibrio tra il consolidamento di una realtà giovane ma in costante ascesa, e la continua sperimentazione di nuove soluzioni gestionali.
L’intervista
Marco Paialunga, direttore sportivo e club manager
Quando e come nasce questo importante progetto?
La famiglia Ceci, proprietaria del brand “Bola” e ideatrice degli omonimi circoli, ha un forte legame con il territorio marchigiano e la decisione di investire ad Ancona è stata quasi naturale. L’idea nasce prima della pandemia ma l’effettiva inaugurazione del centro risale al gennaio 2022, una volta superati tutti i problemi di quel periodo. I soci hanno qui replicato il format del circolo d’origine, con il dichiarato intento non solo di diffondere questo sport, ma anche di creare un contesto di forte aggregazione. Anche la scelta del numero di campi, undici, non è affatto casuale ma è il frutto di uno studio i cui risultati dimostrano come una tale ampiezza di offerta facilita la nascita di una solida comunità di giocatori e appassionati.
Qual è oggi la vostra dimensione? A chi vi rivolgete?
Il centro si sviluppa su 7.500 metri quadri e dispone di sette campi coperti, di cui un singolo, e quattro campi all’aperto. La fascia oraria con maggior concentrazione di partite comincia dalle ore 17 sino alla chiusura delle 23, mentre la mattina è quasi totalmente dedicata alla formazione, con lezioni singole a cui seguono, nel pomeriggio, corsi di gruppo e soprattutto le attività dell’Academy. L’età media dei fruitori si sta via via abbassando e i primi feedback stagionali lasciano presagire un prossimo grande sviluppo tra i più giovani – che si dimostrano attratti da uno sport nuovo e da un ambiente pulito – facilitato anche da nostre iniziative specifiche come gli open day e la collaborazione con le scuole.
Il Bola Padel Next è di gran lunga il club più grande delle Marche: in cos’altro mirate a distinguervi?
Il circolo attrae giocatori in un raggio di 50 km, anche in ragione di una posizione facilmente raggiungibile per chi vi arriva da più lontano, grazie alla vicinanza al casello autostradale. Detto questo, non percepiamo il nostro vantaggio dimensionale come un punto d’arrivo, ma semmai è un incentivo e una spinta a offrire un servizio ogni giorno migliore. Vogliamo garantire un’esperienza di gioco a chiunque, indipendentemente dal livello tecnico e per noi è fondamentale che ognuno trovi il modo di potersi esprimere sul campo. Aggregazione e socialità sono valori su cui investiamo energie in misura pari al profilo strettamente sportivo. Per questo la nostra attenzione si concentra su un ricco programma di eventi ricorrenti, come i tornei sociali a cadenza settimanale o le clinic dedicate a fasce di giocatori di pari qualità, da cui nascono rapporti personali ma anche partite equilibrate e, quindi, più divertenti. Nella filosofia del Bola è il legame umano che si crea tra giocatori che condividono sul campo una passione comune il valore primario da sviluppare e, poi, tutelare.
Arrivando qui è impossibile non rimanere affascinati dall’imponenza di questo fabbricato, tanto che la sua struttura pare caratterizzare indissolubilmente l’immagine – ma anche l’anima – del club.
In questa enorme costruzione era allocata un’azienda (Busco) che produceva vetroresina ed è impressionante pensare a com’era questo edificio quando è stato rilevato. L’architetto Ruggero Taddei, insieme allo Studio Arch. Ceci, hanno immediatamente percepito la visione di quello che questo posto sarebbe potuto diventare, ed il progetto edilizio ha conservato le imponenti colonne e le campate a vetri. Oggi mi piace definirlo e chiamarlo “Palasport del Padel”, perché la sua conformazione lo rende versatile e adatto a ospitare grandi eventi sportivi, e non a caso abbiamo già accolto le finals four di serie B, le fasi conclusive dei campionati categoria veterani e le finali regionali Marche. Sotto altro punto di vista, poter giocare in un contesto così imponente suscita un senso di orgoglio anche nei nostri amatori, che calcando questi campi si sentono importanti come la struttura. Senza dimenticare che i nostri spazi consentono di essere sede idonea per eventi aziendali e meeting, in cui il padel è l’elemento “facilitatore” per lo sviluppo di dinamiche relazionali tra colleghi. Lo hanno già sfruttato importanti realtà imprenditoriali come Mediolanum e Rotary.
Quale rapporto vi lega alla sede romana del Bola?
Non c’è dipendenza di una sede dall’altra, ma entrambe si avvalgono della consulenza di un gruppo di lavoro unico, costituito da Victor Soler Gallardo, ideatore del format assieme alla famiglia Ceci, Alessandra Della Rocca (Responsabile Commerciale), Lorenzo Giannakoulas (responsabile eventi) e Caterina Porfidia, quale responsabile shop e club manager di Roma. Con loro analizziamo e aggiorniamo quotidianamente il concept Bola. Va da sé che si tratta di due territori che necessitano poi di approcci in parte diversi, in quanto differenti per mentalità, dimensione e tradizione padelistica. Posso dire che il Bola marchigiano è più votato allo sviluppo di attività indoor rispetto alla sede capitolina che vive maggiormente all’aperto, ma in sostanza sono medesime le intenzioni, l’offerta di prodotti sportivi e le iniziative rivolte al pubblico. Tanto che quello del Bola è considerato un “sistema” che viene preso a modello da altri circoli, che spesso chiedono supporto nella organizzazione presso le loro strutture di eventi che palesino il nostro tratto distintivo.
Chi sono i vostri sponsor e partner tecnici?
Uno dei legami più forti è con Cupra di Domina Garage, cui ci lega un rapporto diretto e di interscambio con le rispettive comunità di clienti. Aggiungo le partnership con Birra Castello (eccellente prodotto friulano), il brand di gelati Nuii, CK Servizi (realtà dinamica nel settore edilizio) e Ankongrafica (agenzia pubblicitaria di cui abbiamo ospitato una sfilata di moda). Per la parte sportiva abbiamo realizzato una linea interna d’abbigliamento tecnico, mentre i campi sono stati forniti da Paddle-it di Stefano Magnaldi.
Come vi ponete in ambito agonistico e di chi si compone il comparto maestri?
Nella nostra prima stagione competitiva abbiamo allestito due squadre maschili di serie D e una femminile, che si è fermata a un set dalla promozione. Accanto a loro vestono i nostri colori quattro team di Coppa Italia TPRA, di cui una qualificata per il master finale di Terni. Da quest’anno puntiamo ad assemblare uno staff composto di almeno tre istruttori, considerato lo sviluppo dell’Academy, l’incremento del settore agonistico e i cicli ordinari di lezioni. Oltre a loro è previsto il supporto di assistenti di cui stiamo curando internamente il perfezionamento e la formazione.
Parliamo del famoso “Gruppo dei 300’s”: chi sono i vostri… spartani?
L’iniziativa prende avvio a Roma in un momento in cui l’affluenza di clienti era tale da rendere difficoltoso persino l’accesso ai servizi basilari del club, come la prenotazione di campi o lezioni. Si decise quindi di premiare chi per primo aveva scelto il Bola, sposando sin da subito la causa del circolo e magari rendendosi involontario promoter nel farlo conoscere alla sua cerchia di amici. La nostra app gestionale ci ha quindi permesso di capire chi sono i clienti più affezionati e che trascorrono più tempo con noi: a loro – i famosi “300”, iscritti in un albo dedicato – sono dedicate delle piccole attenzioni, come per esempio le prenotazioni di campi a maggior scadenza o la conoscenza anticipata degli eventi in programmazione.
Per finire vorrei che mi dicessi cosa vedi nel futuro del Bola Padel Next e del nostro sport.
Abbiamo ancora grandi margini di crescita e mi riferisco, per esempio, al miglior sfruttamento dell’ampia area esterna, magari con una piscina che è già nei nostri progetti e che potrebbe ulteriormente caratterizzare il “terzo tempo” e la fruizione a tutto tondo del club. Di certo l’intenzione è quella di coprire anche i campi esterni, per aumentare la disponibilità di soluzioni di gioco che non soffrano le evoluzioni metereologiche. Se allargo la visione all’intero movimento, l’attenzione non potrà che rivolgersi alle nuove leve, anche in termini di promozione e pubblicità di una disciplina che oggi nel suo dna soffre della mancanza di storicità nel nostro paese. Senza dimenticare la necessità di maggior attenzione e spazio per la nostra disciplina sui media generalisti.
In breve
Indirizzo: via Giorgio Umani 6, Ancona – 60131
Campi: 7 indoor (1 singolo), 4 outdoor
Servizi: ristorazione, palestra al chiuso, sauna e bagno turco, area spinning, area “siesta”, area “salotto”, sala conferenze, ampio parcheggio
Orari di apertura: lunedì-venerdì 9-23, sabato e domenica 9-21
Bola Padel Next – bolapadelnext@gmail.com – 349.2639429