
Per i più giovani il marchio Snauwaert potrebbe dire poco, ma dietro questo nome si nasconde una lunga storia di grande lustro e di tanti successi nel mondo del tennis.
Nasce tutto in Belgio, nel 1928, dalla passione condivisa di Valler Snauwaert ed Eugeen Depla. Mentre lavorano nella carrozzeria di un’autorimessa a Beveren, la coppia sfrutta la loro esperienza e dà sfogo alla creatività iniziando a realizzare nel tempo libero mazze da hockey, slitte, canoe e racchette da tennis in legno.
Dagli Anni ’50 in avanti, le racchette cominciano a diventano il core business di Snauwaert. La scelta si rivela vincente, perché negli Anni ’60 l’azienda raggiunge un picco di 3 milioni di racchette prodotte all’anno. Il decennio successivo è quello dell’affermazione: la fascia alta del brand diventa molto apprezzata da Vitas Gerulaitis, Jan Kodes, Miroslav Mecir, Brian Gottfried e molti altri giocatori e giocatrici di alto livello.
Le racchette di legno nate in Belgio riescono a vincere addirittura 66 titoli del Grande Slam. Il legno segna l’ascesa e le fortune di Snauwaert, ma sul finire degli Anni ’80 il marchio non riesce più a stare al passo con gli sconvolgimenti del settore (dettati dall’ingresso di nuovi materiali) e inizia un lento declino. Nel 1991 il brand lascia il mercato, ma dopo tanto purgatorio nel 2015 arriva il primo segnale di redenzione. E porta la firma di un italiano.
Roberto Gazzara, ex dirigente di Prince Sports, prima collabora con un imprenditore belga disegnando una nuova linea di racchette e poi, assieme ad altri imprenditori veneti tra cui Andrea Parisotto (purtroppo prematuramente scomparso nell’ottobre 2022), a fine 2017 acquisisce il marchio e lo rilancia, con una nuova sede a Mestre.

Roberto Gazzara
Snauwaert ritorna ufficialmente sul mercato con la linea Vitas, nome che si rifà al suo campione più famoso, vincitore degli Australian Open 1977.
Gazzara punta soprattutto su geometrie innovative e non necessariamente ordinarie. Snauwaert investe in maniera importante nello sviluppo e nella produzione dei propri modelli, cercando di proporre sul mercato solo dei prodotti frutto di un reale passo in avanti dal punto di vista tecnologico. Nel 2022 il marchio rilancia la linea Vitas con i telai Fast Forward, pensati per uno stile di gioco moderno, e nel 2023 presenta anche le racchette Hi-Ten.

Hi-Ten
Il rilancio del brand nel mercato del tennis non esclude dall’equazione il padel. Il 2020 è l’anno in cui Snauwaert fa il proprio debutto tra i cristalli con le prime pale, riprendendo il nome sempre da Vitas Gerulaitis. A settembre di quest’anno la linea Vitas è stata totalmente rinnovata, introducendo soluzioni innovative sia nei materiali che nel design.
Le racchette da padel si distinguono per una particolarità: nonostante la forma a diamante, il bilanciamento è infatti più basso rispetto alla stragrande maggioranza delle pale e si attesta sui 240 mm per la Vitas Tour 3D e sui 250 mm per la Vitas Elite.
Questa costruzione la rende versatile per i giocatori di destra che, oltre al controllo in fase di impostazione, ricercano maneggevolezza e velocità di palla nei colpi dall’alto. Una linea all’insegna dell’equilibrio ma per giocatori di livello avanzato, a cui si aggiungono anche i modelli entry level rivolti ai principianti.
Quali prospettive per il futuro?
L’ascesa nei ricavi tra il 2020 e il 2022 per Snauwaert è stata di grande rilievo, con lo scorso anno chiuso a circa 900 mila euro di fatturato. Il marchio è oggi presente in Stati Uniti, Giappone, Australia, Sudafrica e in tutta Europa, e sta cercando di aumentare le proprie collaborazioni con i centri sportivi, ovvero il cuore delle attività agonistiche e non.
In questa sua prima fase di rinascita, l’azienda guidata da Gazzara ha puntato sulla ricerca tecnologica e su uno sviluppo che garantisca massime prestazioni e alta qualità, posizionandosi (soprattutto nel tennis) in una fascia alta di mercato.
In parallelo, c’è la necessità di sgomitare in due settori già piuttosto saturi per raccontare e far conoscere di nuovo un marchio con oltre 90 anni di storia, ma che rischiava di cadere nel dimenticatoio. E sarà la più grande sfida di Snauwaert.