Il padel alla conquista dei social: oltre 52 milioni di account nel mondo

Con questa rubrica, Padelbiz analizza i brand più performanti a livello social. I dati evidenziano
un forte incremento dell’utilizzo delle varie piattaforme dopo la pandemia, che ha portato
le aziende padel a investire sempre più nel digitale e nella qualità dei contenuti

di Cristina Turini

Prima di passare al Fansometro vero e proprio, vi riportiamo un’analisi generale aggiornata alla prima metà del 2023 sui comportamenti, sulle tendenze e sulla demografia degli utenti a livello mondiale.

Quello che occorre subito precisare è che, dopo due anni anomali, il 2020 e il 2021, gli utenti sembrano aver leggermente “normalizzato” il loro approccio all’utilizzo dei social con una diminuzione del 5% del tempo trascorso online rispetto al 2022 (report We Are Social in collaborazione con Melwater). Nel 2023 la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi. Di questi, il 68% utilizza i telefoni cellulari e il 64,4% è online. Gli utenti dei social rappresentano poco meno del 60% della popolazione che, seppur con un rallentamento negli ultimi mesi, registra una crescita annuale del 3%.

Facebook rimane la piattaforma più utilizzata al mondo, con 2.963 miliardi di iscritti. Si conferma al secondo posto YouTube. Al terzo e quarto posto sempre Meta con WhatsApp e Instagram affiancati (grafico sopra). La rapida crescita che abbiamo visto da TikTok non mostra segni di rallentamento: il social cinese aveva 1,4 miliardi di utenti attivi mensili nel 2022 e si prevede che raggiungerà 1,8 miliardi entro la fine del 2023.

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Anche se Facebook è la piattaforma più utilizzata in assoluto, è fondamentale considerare le diverse tendenze per i diversi dati demografici. Facebook è il social più utilizzato da Boomer (1946-1964) oltre il 18%, seguiti da Generazione X (1965-1980) e Millennial (1981-1996). Instagram si conferma l’ambiente social preferito ancora dai Millennial e poi dalla Generazione Z (1997-2012). Di TikTok il report offre un quadro parziale perché l’età minima presa in considerazione sono i 16 anni e i tiktoker si trovano per la maggior parte nella fascia d’età precedente (grafico sotto). In Italia, la classifica dei social più usati vede la conferma di WhatsApp in testa in tenuta (89,1% vs 90,8% del ’22).

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Si mantiene al secondo posto Facebook (77,5% vs 78,6% dell’anno scorso) e al terzo Instagram (72,9% vs 71,4%) che continua la sua avanzata. Dopo l’area Meta si segnala la crescita di TikTok dal 28,9% del 2022 al 37,5% di quest’anno. Aumenta di tre punti anche Telegram, che passa dal 45,3% al 46,5%. Prosegue a perdere posizioni Twitter, che dalla settima scende all’ottava, sorpassato da Pinterest (grafico sotto). Anche nella classifica dei social preferiti in italia si conferma in testa WhatsApp con il 40,5% (vs il 39,7% del 2022).

Al secondo posto Instagram con il 21,6% (stabile rispetto al 2022). Facebook, anche se mantiene la posizione, continua a perdere punti percentuali e dal 16,4% del 2022 passa al 15,8%. Sale al 4° posto TikTok (dal 3,4 del 2022 al 5,5% del 2023), mentre Telegram perde mezzo punto percentuale (oltre che una posizione).

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Quali sono le tipologie di post contenuti che creano migliori condizioni di “engagement” in Facebook?
Status, post e foto, mentre sono da evitare i link post. Quindi, evitare link esterni per esempio a eventi, articoli, ma anche a video su YouTube: l’algoritmo di Facebook non “gradisce” di “uscire” dalla piattaforma.

Quali sono le tipologie di post contenuti che creano migliori condizioni di “engagement” in Instagram?
Il top post si conferma il carosello di immagini, possibilmente con scritte e grafiche. Al secondo posto, i video/reel. Del resto, gli utenti usano prevalentemente il mobile e questi sono i formati migliori da proporre per la condivisione dei contenuti e della narrazione.

Ultimo dato molto interessante: come avviene la scoperta di un brand?
Per loro natura, i social media implicano conversazioni amichevoli e famigliari. Questa, per i brand, è una grande sfida, perché devono necessariamente utilizzare una comunicazione più emotiva e informale, avvicinandosi il più possibile alla sensibilità degli utenti (grafico sopra).


La classifica social dei top brand attivi nel padel

Al netto dei marchi segnati in rosso con asterisco che, pur essendo importanti player di mercato, non hanno un account social dedicato specificamente al padel.

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Essendo questa la nostra prima edizione del Fansometro sul padel, non abbiamo termini di paragone rispetto agli anni passati, ma sappiamo che i social media hanno un enorme impatto sullo sport.

I fan preferiscono entrare in contatto con le persone reali più che con i brand, ecco perché questi ultimi tendono sempre di più a veicolare la loro comunicazione tramite ambassador, atleti e influencer. Dalla pandemia a un mondo in ripresa, sempre più utenti si sono rivolti a piattaforme come Instagram e TikTok, per potersi confrontare con un linguaggio più confidenziale e per discutere dei loro argomenti sportivi preferiti.

Fatta questa premessa e analizzando le due piattaforme social Instagram e Facebook, vediamo come la classifica cambi completamente. Riguardando ai dati demografici della pagina precedente sull’utilizzo di Facebook, potremmo associare i posti della parte alta della classifica nella colonna di destra (Wilson, Babolat, Drop Shot e Hydrogen, al netto dei brand con pagina global segnati in rosso) a un pubblico più “datato”, come la Generazione X che, attualmente, domina la richiesta di mercato.

La decisione di molti brand, presenti in più sport, di staccarsi dalla pagina global per dedicare un account esclusivamente al padel, rientra in una strategia di comunicazione più mirata e targhettizzata e quindi sicuramente più efficace in termini di sponsorizzate e awareness.

Analizzando gli account Instagram, soprattutto per la seconda metà della classifica, viene da pensare che alcuni di questi non stiano tenendo il passo con i cambiamenti a livello di mercato e comunicazione. Su questo aspetto ci sono molte variabili da considerare, come per esempio l’”età” dell’account.

Ecco perché torneremo con la nostra rubrica il prossimo anno per fare un ulteriore confronto con considerazioni più precise.