
Ci sarà anche il Presidente della Fitp Angelo Binaghi in campo nella magnifica tensostruttura di 2.500 metri quadri, con all’interno quattro campi professionali di pickleball, tra i 292 partecipanti che proveranno a conquistare il primo campionato di pickleball. Binaghi ha scelto compagni d’eccezione, come l’ex Davisman Gianni Ocleppo e, nel torneo misto, la vicepresidente della Fitp Chiara Appendino.
L’evento nel complesso durerà otto giorni, dal 12 al 19 novembre, ma ciascuno dei diversi tornei avrà la durata di una sola giornata.
Un evento che vuole dare ulteriore impulso a una disciplina che sta cominciando ad avere grande crescita in questi mesi, dopo aver già spopolato negli Stati Uniti. In Italia è arrivato solo nel 2018 quando è stata fondata l’Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. Proprio qui, nel 2017, sono stati costruiti i primi tre campi dedicati al Pickleball.
La prima cosa che salta all’occhio, guardando un campo da pickleball, sono le dimensioni molto ridotte del suo campo da gioco. Il campo, in pratica, ha le dimensioni di quello del badminton che misura 13,41 metri di lunghezza e 6,10 di larghezza.
Si gioca con racchette con piatto solido, senza fori, e possono essere di legno, metallo o grafite. La palla è grande quanto quella da tennis ma è più leggera (pesa tra i 21 e i 29 grammi), circa la metà rispetto a quelle da tennis. Fatta in plastica, la sua particolarità è che è forata e cava (per evitare di essere “vittima” del vento) ed è diversa a seconda che si giochi indoor o all’aperto.
Come nel tennis, la battuta deve essere eseguita in diagonale, da dietro l’area di battuta (partendo da destra) e alternando ogni servizio; con entrambi i piedi dietro la linea di fondo, lasciando cadere la palla con una mano e colpendola con la racchetta da sotto e soprattutto eseguendo il colpo non oltre l’altezza della cintura.
Ma come si vince un match di pickeball. Niente di complicato: il punto si ottiene quando la palla rimbalza due volte nel campo avversario, va in rete, finisce fuori dai limiti del campo o se l’avversario colpisce la palla al volo nella “no volley zone”.
Attenzione: si fa punto soltanto se si è in possesso del servizio (come accadeva un tempo nella pallavolo prima dell’introduzione del rally point system). Se si commette un errore quando si è al servizio, l’avversario ottiene il diritto a battere ma non fa punto. Vince il match chi raggiunge prima quota 11 punti, mentre in caso di parità a 10 bisogna distanziare l’avversario di almeno due punti (solo in alcuni casi viene utilizzato il killer-point).