
Lo store di Carpi è un progetto lungo 20 anni, nato quando il fondatore Massimo Corradi ne aveva appena 25. E che come lui, quindi, è cresciuto e si è evoluto insieme alle persone che aveva intorno. Nello specifico, grazie a clienti appassionati di calcio che gli hanno fatto scoprire il padel
Il nome del negozio di Massimo Corradi potrebbe essere didascalico già di per sé, anche senza specificare gli sport che tratta. Eppure, tra questi ce n’è uno che è riuscito ad accaparrarsi in soli tre anni ben un quarto delle vendite totali: il padel, ovviamente. Introdotta quasi per scherzo, su consiglio di alcuni amici e clienti che non sapevano dove recuperare delle pale, in pochissimo tempo questa disciplina è diventata una “calamita” per chiunque orbitasse intorno ad A Tutto Campo. Complici anche i 20 anni di carriera e residenza nella cittadina di Carpi, affezionati, habitués, persino tennisti incuriositi si sono lasciati consigliare da Massimo e, a sue parole, 9 persone e mezzo su 10 non tornano indietro.
L’intervista
Massimo Corradi
TITOLARE
Quando è nato il negozio e da dove proviene il nome?
Nasce da un’idea che ho avuto intorno ai 22-23 anni, quando lavoravo come dipendente in un negozio generalista sportivo ed ebbi il desiderio di aprirne uno invece tecnico. Da quel momento, non ci è voluto molto: all’età di 25 anni, esattamente il 12 aprile 2003 ho aperto il mio store. Il nome era già in programma: proviene da una rubrica all’interno di una rivista di calcio di cui ero appassionato, e mi ha folgorato sin dal primo momento in cui l’ho letto. Da lì, mi sono ripromesso che, se mai avessi aperto un negozio sportivo, lo avrei chiamato in questo modo.
La vostra offerta spazia in realtà anche su altri sport. Quando e perché avete deciso di introdurre il padel?
Il negozio, un po’ a ripresa del nome, nasce proprio per dedicarsi al calcio e al calcetto. Piano piano, potendo contare sia sulla vendita al dettaglio al cliente finale che sulla fornitura all’ingrosso di centri e club limitrofi, mi sono “spostato” sulla pallavolo e sul running, ampliando l’offerta di materiale tecnico. Nel corso degli anni ho quindi attirato tantissimi clienti e amici calciatori, e sono stati proprio loro che nel 2020-21, in pieno periodo Covid, mi hanno fatto scoprire il padel. Non solo: hanno chiesto che introducessi qualche pala in catalogo perché non sapevano dove reperirle altrimenti. E così è iniziato tutto, con il “virus” del padel che hanno trasmesso poi anche a me. Oggi ho una parete di sei metri solo dedicata a questo sport e fornisco tutti i club della zona con pale, palline, abbigliamento e ogni prodotto di cui possono avere bisogno.
Quanto occupa ora questa disciplina in termine di richiesta e dove risiede la parte di ricerca prodotto?
È cresciuta molto in soli tre anni e a oggi copre fino al 25% della richiesta dei clienti. In questo lasso di tempo, seppur breve, è stato il periodo natalizio a riflettere il reale andamento di questo sport, indicando la direzione della clientela in termini di interesse. Abbiamo infatti ricevuto tantissime richieste da parte di neofiti che hanno giocato una prima volta e si sono subito appassionati. E giustamente volevano acquistare una pala. Uomini, donne, 30enni, 50enni: un bacino molto ampio e variegato che si allarga tutti gli anni, perché sempre più persone iniziano a giocare. È un trend che non sta conoscendo battute d’arresto.
Avete notato un cambio nella clientela con lo sviluppo della disciplina?
Nella città di Carpi i primi campi da padel sono nati nel 2018, all’interno del perimetro della piscina comunale. Inizialmente erano solo tre per un bacino di 70 mila abitanti. Quest’anno abbiamo raggiunto quota 16 campi, quintuplicando di fatto la disponibilità in soli cinque anni. Ciò ha portato anche a un aumento nel numero dei giocatori, vista la maggiore possibilità che avevano di trovare un campo. Nei primi tempi, con così poco spazio dove praticare, era difficile scovare le ore libere in cui poter organizzare una partita e tanti abbandonavano ancora prima di iniziare. Oggi questa eventualità non si verifica più. Questo rapido prendere piede della disciplina ha portato una specializzazione della clientela, che ora è più esperta e appassionata. Conosce i nomi dei giocatori, i modelli delle pale che utilizzano, guardano le partite in tv. È chiaramente un’utenza molto più ricettiva: ora ci capita meno spesso che il cliente abbia bisogno di una spiegazione dalla A alla Z.
Avete anche un e-commerce? Come si dividono le vendite tra fisico e online e che differenze riscontrate in generale?
Sì, e vale per il 30% delle nostre vendite. La stragrande maggioranza della clientela viene ancora richiamata dal fascino del negozio. L’esperienza di entrare in uno store tecnico d’altronde fornisce sempre dei vantaggi in più rispetto all’acquisto online. Forse è una dimensione che riguarda la città di Carpi, ma trovo che il cliente sia ancora molto legato all’idea di ricevere un servizio. Per fortuna noi possiamo contare anche su una clientela che ci è affezionata. Tante persone che ho conosciuto da adolescenti quando entravano per comprare le scarpe da calcetto, oggi, dopo una decina d’anni, entrano perché cercano materiale da padel. Quello tra questi due sport d’altronde è un filo conduttore reale: basti pensare che il torneo benefico di Milano Marittima con le glorie del calcio di recente si è convertito dal tennis al padel.
Organizzate eventi o partecipate a tornei in qualità di sponsor?
Sì, specialmente nella nostra città. È un ottimo veicolo per presentare nuovi prodotti e un mezzo molto veloce per attirare le persone dal campo al negozio, e poi nuovamente in campo con la nostra attrezzatura. Il territorio per noi conta molto; avendo aperto 20 anni fa, senza mai spostarmi, ho visto crescere tanti ragazzi e li ho visti affidarsi a me in tutto e per tutto. Si è creato un tipo di rapporto molto stretto che trovo essere la parte più bella di questo lavoro, una experience che sa andare veramente nel profondo della richiesta.
In quanto negozianti multisport, come trovate che si stiano ponendo le aziende dedicate al padel rispetto alle altre discipline che trattate?
Stanno entrando nel mercato sempre più grandi aziende: adidas, Wilson, Babolat, Puma. Un po’ tutti i “big” si stanno ritagliando una fetta importante. Questo è un gran bel segnale perché significa che i budget aumentano, i contratti dei professionisti anche, e se ne ricaverà molto in termini di visibilità. Come nel caso delle aziende super specializzate che fino a cinque anni fa nessuno conosceva e che ora sono richiestissime. È un elemento molto positivo perché l’avvento dei marchi più grandi traina di conseguenza anche il resto del mercato.
L’Emilia-Romagna è una regione dove il padel detiene un grande potenziale. Come valuti questa crescita, in particolare nella vostra provincia? C’è sostegno tra gli enti?
La nostra regione ha indubbiamente avuto un incremento molto significativo, uno tra i più forti in Italia. Questo anche perché non è venuto a meno il sostegno reciproco tra enti, comunità, organizzazioni. Quello del padel è un movimento positivo e rispettoso, composto prevalentemente da una fascia medio-alta di persone. È una disciplina ben vista anche dai tennisti puri, che si stanno ormai quasi tutti convertendo al padel e al suo potere aggregante. È un praticare diverso: a parte l’organizzazione di una partita, che è molto più facile, anche al termine del gioco l’atmosfera è decisamente più amichevole. Si sta a mano a mano scoprendo che il padel riesce a dare di più nonostante ci sia meno tecnica e agonismo. Ma più divertimento, più platea. Su 10 che provano, siamo sicuri che nove e mezzo continuano a giocare.
Avete obbiettivi futuri?
Sì, come sempre da 20 anni a questa parte. Quello che ci interessa maggiormente, intanto, è aiutare ad ampliare la platea dei partecipanti ed elevare il livello di chi gioca offrendo prodotti di qualità. Il nostro obiettivo è far divertire tutti con l’attrezzatura giusta, e su questo fondiamo le nostre prospettive per il futuro.
SCHEDA NEGOZIO
Nome negozio: A Tutto Campo di Corradi Massimo
Indirizzo: via G. e S. Caboto 46/b, 41012, Carpi (MO)
Numero di telefono: 0596229547
E-mail: info@atuttocampo.com
Sito: atuttocampo.com
Facebook: A Tutto Campo Carpi
Instagram: @atuttocampocarpi
Numero sedi: 1
Titolare: Massimo Corradi
Anno di nascita negozio: 2003
Numero vetrine: 3
Metri quadrati totali: 220 mq
Discipline: calcio, volley, running, padel
Marchi pale: adidas, Babolat, Nox, Puma, Starvie, Varlion
Marchi calzature: adidas, ASICS, Babolat, Joma, Mizuno, Puma
Marchi abbigliamento: Babolat, Mizuno, Puma
Marchi accessori: adidas, Babolat, Head, Mizuno, Puma, Varlion
Altri servizi: forniture per società sportive, stampe
di Benedetta Bruni